Diversi orientamenti religiosi
Le persone musulmane in Svizzera non formano una comunità omogenea, ma esprimono diverse interpretazioni, norme e pratiche musulmane. Questa pluralità di interpretazioni e pratiche ha origine nelle principali denominazioni a cui sono associate le persone musulmane in tutto il mondo: persone di confessione sunnita, sciita, alevita e altre suddivisioni confessionali.
Non esistono dati affidabili sul numero di persone musulmane in Svizzera che appartengono a questi orientamenti religiosi. Le stime approssimative tengono conto, tra l’altro, della distribuzione percentuale di persone sunnite, sciite o alevite nei Paesi d’origine e applicano questa suddivisione alle persone musulmane dei rispettivi Paesi d’origine che vivono in Svizzera. Secondo queste stime, in Svizzera vivono circa l’85% di persone sunnite, il 7% di persone sciite, il 7% di persone alevite e seguaci di minoranze come gli/le Ahmadi (cfr. Schneuwly-Purdie & Tunger-Zanetti, 2023, pag. 678).
Oltre a questa classificazione degli orientamenti religiosi, è necessario considerare due aspetti. In primo luogo, le persone musulmane prendono decisioni molto diverse per quanto riguarda l’applicazione di norme religiose, pratiche, rituali e credenze che considerano significative e che mettono effettivamente in pratica. Secondo gli esperti in materia, in Svizzera, solo una minoranza delle persone musulmane che si dichiarano credenti pratica la propria religione nella vita quotidiana (cfr. Amélie de Flaugergues, 2014).
In secondo luogo, l’attribuzione a una particolare confessione islamica è in realtà molto più complessa: i sufi possono essere sunniti, sciiti o non appartenere a nessuna di queste due correnti; l’Islam sciita è diviso in diverse sottocorrenti in tutto il mondo e anche in Svizzera; all’interno della tradizione sunnita si annoverano numerose divergenze interne che favoriscono l’emergere di correnti specifiche, per esempio ideologiche e/o politicizzate.
Le persone di confessione sunnita
La grande maggioranza delle persone e organizzazioni musulmane in Svizzera è di confessione sunnita in misura dell’85%. Il termine “sunnita” deriva dalla parola araba Sunna (letteralmente “usanza, condotta”). La Sunna si riferisce all’insieme delle dichiarazioni e delle azioni del Profeta Maometto che indicano la via da seguire e rappresenta per le persone di confessione sunnita la seconda fonte più importante di norme e regole religiose dopo il Corano.
Al centro degli insegnamenti e delle pratiche sunnite vi è la fede in un unico Dio (in arabo: Allah), in Muhammad come ultimo profeta inviato all’umanità, nel Corano come ultima e inalterata rivelazione di Dio, nel Giudizio Universale e nei cinque pilastri che ogni persona musulmana deve rispettare: il 1° pilastro è la professione di fede (shahada); il 2° è la preghiera obbligatoria cinque volte al giorno (salat); il 3° è il digiuno durante il mese di Ramadan; il 4° è l’elemosina legale (zakat); il 5° è il pellegrinaggio a La Mecca (hajj). Nella tradizione sunnita si sono sviluppate quattro scuole giuridico-religiose per l’interpretazione della normatività e della legalità islamica, e ciascuna prevale in modi diversi nei vari Paesi: la scuola malikita (per esempio nei Paesi del Maghreb), la scuola hanafita (per esempio in Turchia e nei Paesi dei Balcani), la scuola hanbalita (in Arabia Saudita) e la scuola shafiita (per esempio in Egitto o in Indonesia).
Le persone di confessione sciita
Le persone di confessione sciita rappresentano il 7% del totale delle persone musulmane in Svizzera e provengono principalmente dall’Iran e dall’Afghanistan. In Svizzera ci sono circa dieci moschee sciite.
Le persone di confessione sciita venerano in particolare Ali che considerano il primo successore “ben guidato” di Maometto. Oltre al Corano e alla Sunna del Profeta, la maggioranza segue anche le dichiarazioni infallibili dei primi dodici imam (sciismo duodecimano). Le persone musulmane di confessione sciita vanno in pellegrinaggio non solo alla Mecca, ma anche a Kerbala, in Iraq, ossia il luogo in cui Hussein, il nipote del profeta da loro venerato, è stato ucciso dagli eserciti nemici nel VII secolo d.C. Oltre ai cinque pilastri, che vengono interpretati in modo simile sia nella tradizione sciita che sunnita, i cosiddetti rituali dell’Ashura sono una parte importante e una caratteristica specifica della pratica religiosa sciita. Durante questi rituali, che avvengono una volta all’anno, si commemora e si piange il martirio di Hussein e dei suoi seguaci.
Le persone di confessione alevita
Le persone di confessione alevita rappresentano presumibilmente circa un altro 7% delle persone musulmane in Svizzera. Queste persone provengono per lo più dalla Turchia, dove vive la stragrande maggioranza delle comunità alevite. Molte persone di confessione alevita considerano la loro tradizione come una religione indipendente dall'Islam, altre la considerano una corrente religiosa indipendente all’interno dell'Islam, altre ancora la considerano parte dello sciismo. Le persone di confessione alevita credono in un Dio creatore, nella perfezione dell’essere umano, che si raggiunge, tra l’altro, attraverso la pratica dei valori umanistici, e in Muhammad come ultimo profeta. Come le persone di confessione sciita, anche loro venerano Ali, il cugino di Muhammad. Le persone di confessione alevita leggono il Corano soprattutto in quanto testo storico. Rifiutano l’idea di una legge islamica che prescriva per esempio la pratica dei cinque pilastri o altre regole vestimentarie e alimentari. Invece di riunirsi nelle moschee, le persone di confessione alevita si incontrano in case denominate cem. Il cem è anche un importante raduno religioso in cui si recitano poesie, si fanno danze rituali e si impartiscono insegnamenti in lingua turca. Le differenze di credenze e pratiche rispetto alle interpretazioni sunnite e sciite sono tali che spesso le persone di confessione alevita non sono considerate dalle persone musulmane di confessione sciita e sunnita come appartenenti all'Islam.
Altri orientamenti religiosi
Un piccolo numero di persone musulmane in Svizzera segue altri orientamenti religiosi islamici. Per esempio, ci sono alcuni seguaci dell’Ahmadiyya, un movimento transnazionale la cui affiliazione all'Islam non è riconosciuta da molte persone musulmane. Altre praticano diverse varietà di sufismo. Il sufismo è un approccio interiore all'Islam che nei gruppi esistenti in Svizzera è considerato sia come parte dell'Islam sunnita sia come una spiritualità indipendente dalla religione islamica.
Le quattro scuole giuridico-religiose sunnite
La grande diversità di interpretazioni e stili di vita delle persone musulmane in Svizzera non è solo dovuta al fatto di seguire gli orientamenti religiosi citati. Un altro fattore che determina pratiche e regole diverse è, per esempio, l’esistenza di quattro scuole giuridico-religiose nell'Islam sunnita. Le persone musulmane provenienti dai Paesi del Maghreb appartengono generalmente alla scuola giuridico-religiosa predominante nella regione, ossia quella malikita, mentre quelle provenienti dalla Turchia e dai Paesi dei Balcani seguono la tradizione hanafita diffusa nei loro Paesi. Oggi, le differenze nella pratica tra le scuole giuridico-religiose sono minime. Alcuni dettagli nell’attuazione dei cinque pilastri, ma anche le linee guida in materia di gestione del matrimonio e di organizzazione familiare o in altri settori rilevanti per la vita quotidiana possono differire in certi punti.
L’attuazione dell’Islam nei Paesi d’origine
Molto più importante dell’appartenenza a una di queste scuole è tuttavia il modo in cui queste tradizioni giuridiche vengono attuate e interpretate nei rispettivi Paesi d’origine. Per esempio, le persone musulmane originarie di Bosnia, Albania o Kosovo sono abituate a una legislazione laica. Le diverse disposizioni della legge islamica, per esempio in materia di matrimonio, divorzio, adozione o divisione dell’eredità familiare, sono in parte poco conosciute o non hanno alcuna rilevanza pratica. In Medio Oriente e nei Paesi del Maghreb, invece, queste norme islamiche non sono solo integrate in vario modo nella legislazione nazionale, ma sono anche oggetto di un intenso dibattito sociale. Le persone musulmane provenienti da questi Paesi d’origine si confrontano quindi in modo molto più completo con la tradizione giuridico-islamica e si posizionano rispetto ad essa anche in Svizzera: o rifiutano fermamente i requisiti islamici, o cercano modi per attuarli nell’ambito di ciò che è legalmente consentito in Svizzera, come evidenziato in uno studio condotto da Schneuwly & Stegmann (2018) sull’attuazione dei requisiti del diritto successorio islamico da parte delle persone musulmane in Svizzera nel 2018 (cfr. ibid., pag. 10).
In conclusione
Infine non va sottovalutata l’influenza delle abitudini culturali e individuali sullo stile di vita delle persone musulmane in Svizzera. I rituali, le feste, le credenze e i comportamenti religiosi sono sempre influenzati dalle condizioni socioculturali, politiche e persino economiche e si mescolano spesso a pratiche non islamiche, siano esse culturali, consuetudinarie o di altro tipo. L’organizzazione della vita delle persone musulmane in Svizzera è quindi condizionata anche dalla situazione presente nei Paesi d’origine e si differenzia anche per questi aspetti.